martedì 10 marzo 2015

La naturale attitudine alla semplicità.... e alla pazienza. Cronache di una tempesta di vento.


40...... quaranta sono le ore che ci hanno catapultato in una atmosfera amarcord, terribile ma al contempo misteriosa e piacevole, in cui riflettere sull'essenza e la vera necessità delle cose che ci circondano.
La tempesta di vento che ha travolto il mio territorio, ha lasciato la comunità in ginocchio con tanti danni e nessuna utenza.
Noi siamo stati fortunati, finalmente abbiamo l'energia elettrica per le primarie esigenze mentre ci sono ancora famiglie che a distanza di 4 giorni, mentre scrivo, aspettano di tornare alla modernità, e nel frattempo vanno a fare la doccia dal vicino.

Mi sono arrabbiata molto, perché trovo inaccettabile che nel 2015 non si tengano nei cassetti comunali protocolli con procedure prestabilite per eventi come questi o addirittura più disastrosi.
Ancora con più sconcerto ho capito nelle ore, che non ci sarebbe stato nessun luogo pubblico di ricovero per le persone completamente all'addiaccio.
Siamo stati lontani dalle notizie, nutriti solo dal passaparola fortuito, in balia del buio e immersi in un irreale coprifuoco, illuminati da una luna per fortuna bella piena, ignari dei comunicati via Facebook che informavano non si sa chi vista l'impossibilità di qualsivoglia connessione.

Chi mi conosce personalmente sa che sono una persona pratica, passo dai tacchi a spillo ai miei stivali da orto in un attimo e senza troppo imbarazzo. :)
Dormendo nei rifugi in montagna ho fatto km per riempire le taniche d'acqua, sciolto la neve per lessare la pasta ed altre cose tipiche dell'800.
E' anche noto che non ho un buon rapporto con il cellulare, ho uno smartphone ma lo dimentico volentieri ovunque e ogni volta mi becco delle lavate di capo!
Si è vero ho un blog, un negozio Etsy e una pagina Facebook, ma non vivo per navigarci 24 ore su 24.
Semplicemente .... li uso.

A casa non ho mai voluto rinunciare alla scomodità della stufa a legna, cedendo al più comodo e pulito pellet, proprio per non rinunciare  anche all'ultima naturale forma di riscaldamento.

Ebbene, ogni tanto fa piacere capire di aver avuto ragione, in questi giorni ci siamo scaldati, abbiamo avuto acqua calda e asciugato panni lavati a mano.
Niente di più naturale.
Scomodo??? Si, dannatamente scomodo, ma in verità io non mi sono scomposta più di tanto.

Divertita dall'astinenza fuori controllo dei più ( giovani ovviamente) di non avere niente sotto controllo, soprattutto le notifiche dei vari social, mi sono crogiolata nella vita vera.

Dopo aver registrato i nostri danni alla fine limitati rispetto alle situazioni disastrose nei dintorni, la nostra salute fisica, e raggiunti i familiari per tranquillizzarli,mi sono messa il cuore in pace, cercando le ricette per cucinare tutto il contenuto del freezer che si stava scongelando come Olaf davanti ai miei occhi.
Alice, dopo le prime richieste di cartoni, e capito il problema ha ripiegato con tranquillità su altre cose, provando anche un po di sana noia.

Ogni esperienza che viviamo ci insegna qualcosa, se ne cerchiamo il senso.
Le amministrazioni dovrebbero ammettere di essersi aggiornate tecnologicamente (… forse….) ma di aver completamente perso la bussola della praticità delle cose e di aver demandato un pò di ragionamento logico a delle macchine che muoiono se le stacchi dala presa ( ragazzi, il vecchio megafono montato sulla panda comunale non lo batte nessuno!!!).

Io, questa settimana, mi sento un pò più giusta. 
A volte vacillo sotto la pressione degli "altamente tecnologici" che mi fanno domandare se sono nell'epoca giusta per me o se ci sono capitata per caso.

In senso generale credo che dovremmo ripensare il nostro rapporto con la tecnologia e la completa dipendenza dall’elettricità.
Le cose hanno il loro valore anche se hanno rituali antichi, e a volte sono anche più green ed economiche.
Io, al buio, ma un bel caffè caldo l’ho preso grazie alla mia moka, chi invece ha le sue amate capsule supermegaveloci al massimo ci avrà giocato a tappini!!
Più siamo tecnologici più siamo fragili, la rete e le nuove tecnologie sono formidabili , semplificano la vita, ma dovremmo comunque mantenere il contatto vero con le cose tangibili, altrimenti in casi come questi, ci ritroveremo sempre più nudi e indifesi.

Dovremmo vivere un paio di giorno all'anno così, tanto per ricordarsi che ciò che abbiamo non cade dal cielo e per esercitare la PAZIENZA, ormai sconosciuta soprattutto alle nuove generazioni.

Beh, insomma,adesso confermo di volermi esattamente come sono, naturale , come il tonno ;)







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